
Leggere o non leggere le storie di paura?
Anche se a volte si tende ad eliminare questo aspetto almeno nei primi anni di vita, in realtà, recenti studi testimoniano di come sia un passaggio importante e di come possa aiutare ad affrontare fin da subito le piccole difficoltà. Lo sa bene il team di Pelledoca editore, una nuova realtà editoriale specializzata proprio in libri di thriller, noir e mistero per bambini e ragazzi, che ha debuttato lo scorso Aprile.
Un catalogo che è partito con illustrati e romanzi, che vanta tra i primi titoli I topi di Dino Buzzati e Piccola mappa delle paure, di Andre Valente.
Ma andiamo a scoprire di più, con qualche domanda ad Andrea Camerana, uno dei 4 amici milanesi, fondatori della nuovissima casa editrice.
- Un progetto…da paura. Da cosa deriva questa scelta? Come è nata la casa editrice?
La casa editrice è nata dalla combinazione di due elementi: il nostro interesse per uno specifico genere di narrativa legata al thriller, noir e mistero e la constatazione che il mercato offrisse un’opportunità proprio in quella fascia di età giovanile, tra i 9 e i 15 anni, che ci interessava. Non penso avremmo lanciato l’iniziativa se non ci fossimo intesi su un target piuttosto preciso come quello che avevamo in mente.
L’altra idea che ci ha legati è stata quella di unire professionalità e scelte di qualità, sia dal punto di vista di contenuti che di grafica, con il piacere di lavorare insieme e condividere progetti editoriali nuovi e diversi.

- Sul sito si legge che non si danno necessariamente risposte, ma si insegna a gestire la paura e il disagio, anche leggendo. Può essere una strada per aprire gli occhi nei confronti di fenomeni di bullismo o problematiche generazionali?
L’idea di base è di intrattenere i giovani lettori, appassionarli. Non vogliamo dare risposte, tantomeno sui temi più gravi e complessi. Riteniamo però che la lettura possa essere una forma di conoscenza. Una presa di consapevolezze che certi sentimenti o certe esperienze negative esistono e si possono affrontare. Con coraggio. Questo si.

7″L’anatra, la morte e il tulipano” (edizioni e/o 2007)
- Tra i primi titoli, oltre alle novità di Georgia Manzi, o Non chiudere gli occhi di Formaggi, ecco che spunta Dino Buzzati, con I topi. Come mai la scelta è caduta su di lui?
Ci è piaciuta l’idea di lavorare sui grandi autori che hanno in qualche modo trattato il tema della paura. Ce ne sono tanti e volendo fare una scelta totalmente “italiana” non potevamo che cadere su Buzzati.
Ci siamo divisi la serie di racconti della Boutique del mistero e ci siamo messi alla caccia di quello che ci intrigava di più. Una bellissima occasione per rileggere questo meraviglioso, poliedrico artista. Anche la sua storia di milanese adottivo e il suo legame con Il Corriere ci hanno fatto pensare potesse essere un ottimo inizio per il nostro lavoro…(incrociamo le dita…!)
Pelledoca editore